Gli Spietati

Un film di Clint Eastwood. Con Morgan FreemanGene HackmanRichard HarrisClint EastwoodFrances Fisher

 Titolo originale Unforgiven.Western, durata 122 min. - USA 1992MYMONETRO Gli spietati

 

Due cowboy sfregiano una prostituta. Le sue colleghe mettono insieme mille dollari di taglia per vendicarla. Così si mettono in azione i pistoleri per guadagnarsi la somma. I personaggi sono Clint Eastwood, ex killer che adesso fa il contadino, vedovo con due bambini; Richard Harris, un ammazzasette inglese tutto fumo e niente arrosto; Morgan Freeman, amico di Eastwood dai tempi d'oro delle rapine. E c'è lo sceriffo Gene Hackman, che ha una sua personalissima idea della giustizia: tratta bene i cattivi e male i "buoni". Tutta gente sui sessant'anni. C'è anche un giovane killer scattante, ma non ci vede a più di cinquanta metri. I due cowboy vengono scovati e uccisi. Alla fine Clint fa strage di sceriffo e suoi vice, per vendicare il suo amico massacrato a botte. Il film ha avuto grandi riconoscimenti, anche da una certa critica che aveva sempre visto il western in tralice. Qualcuno ha scritto che qui "si racconta il West (era ora) come fu". " È la rinascita del western", si è detto. In realtà è la sua ennesima fine. Noi partiamo da un postulato: il West non è il western. Che l'America sia stata fatta da tutti i rifiuti del mondo può anche essere una tesi e un film può riprodurre questa realtà. Ma Eastwood qui non si mantiene in quelle righe, ci va sotto. Lo vediamo dibattersi nello sterco di maiale all'inizio, mancare un barattolo con la pistola pur sparando una decina di colpi. Vediamo che si è talmente imbolsito da non riuscire a montare a cavallo. E quando spara col fucile a uno dei due ricercati, gli ci vogliono tre colpi anche se il bersaglio è immobile. E durante il film veniamo a sapere che ha ucciso donne e bambini, "... ma ero ubriaco". E mentre scorre la storia si attende inutilmente che sotto la cenere rimestata, alla fine brilli un debole, ultimo fuoco di eroismo. Ma no. Se questo è il ritorno in grande stile del "genere", ebbene in questa sede non viene avallato. Naturalmente non c'è indignazione, c'è malinconia. E poi quella di Eastwood non è proprio una novità. Iniziative contro il mito (e contro il western) il cinema le promuove da decenni. Ricordiamo I compari di Altman La sparatoria di Hellman, pellicole di iperrealismo maligno. Ma ricordiamo anche le storie di John Ford che erano magnifico cinema western e pessimo West. Quel cinema ci preme, molto. A noi spiace che il West debba trionfare a scapito del western. Messe di Oscar immeritati.

 

TRAILER  -  www.youtube.com/watch?v=U0WLWlPLT10