Il Cavaliele della Valle Solitaria

Un film di George Stevens. Con Alan LaddJean ArthurVan HeflinBrandon De WildeJack Palance

 Titolo originale ShaneWestern, Ratings:Kids+13, durata 118 min. - USA 1953MYMONETRO Il cavaliere della valle solitaria

 

Shane scende da una collina in una verde valle del Wyoming. Dopo qualche diffidenza - tutti i coloni vivono nello spavento per la prepotenza dell'allevatore Ryker - viene accolto dagli Starrett: Johnny capofamiglia, Marian e Joey di dieci anni. Shane, che "non si ferma mai in nessun posto", decide di accettare la proposta di Starrett e lavorare nella piccola fattoria. Ben presto è coinvolto nella lotta fra allevatori e coloni. Una volta si lascia insultare per non aggravare la situazione, ma poi dà, insieme a Starrett, una sonora lezione a Ryker e ai suoi. Quest'ultimo manda a chiamare il pistolero Wilson. Shane è diventato amico di tutti e l'idolo del piccolo Joey. Seppure in termini non palesi e correttissimi, anche Marian prova un sentimento per lui. Wilson uccide un contadino. Al funerale tutti gli altri decidono di lasciare la valle. Solo Starrett si oppone, ma non trova le parole per convincere i contadini. Ma le trova Shane, con un discorso sulla sacralità della famiglia e il diritto di progredire. Ryker organizza un agguato a Starrett. Ma Shane gli impedisce di andare all'appuntamento colpendolo alla testa. Shane arriva all'emporio, dove lo aspettano Wilson e i due fratelli Ryker. Joey lo ha rincorso e arriva proprio nel momento del duello. Shane uccide lealmente i tre avversari. Sta per ripartire. Joey gli dice di restare, perché tutti ne sarebbero contenti. Shane gli risponde che non può, perché, "a torto o a ragione", ha ucciso, e ormai ha un marchio che non si cancella più. Joey vorrebbe andare con lui. Ma Shane, accarezzandogli la nuca, lo dissuade. Gli dice di avvertire i genitori che la tranquillità è tornata nella vallata e soprattutto gli dice di essere come loro, e di diventare "forte e leale". Joey saluta Shane che parte, lo chiama sempre più da lontano. E Shane risale, di notte, la collina dalla quale era venuto. Un grande mito del cinema, manifesto dell'eroe purissimo che agisce spinto solo dalla sua passione interna, per giustizia e senza compensi. Proprio come i cavalieri medievali che cercavano il sacro Graal (interpretazione della critica francese). Costruzione di grande realismo - i contadini, i rumori di fondo, i lavori - con una regia che ha ispirato successivamente i grandi western che hanno, per qualche tempo, ridato vita al genere. Tratto da un romanzo, mediocre, di Jack Schaefer e sceneggiato benissimo da A. B. Guthrie, anche il Cavaliere si vale di una straordinaria colonna sonora di Victor Young, che ha composto arie ispirandosi alla musica tradizionale americana. Indimenticabile l'interpretazione di Alan Ladd, quarantenne, capace di espressioni sottotono, dolci, pazienti, persino intellettuali, ma anche violentissime, e divenuto il massimo "identificatore" delle giovani generazioni di allora, e massimo eroe del West e probabilmente di tutto il cinema. Dunque, tutti questi valori, combinati con la poesia registica di Stevens e coi suggerimenti morali della storia, fanno de Il Cavaliere della valle solitaria la più alta espressione di tutto il cinema.

 

TRAILER  -  www.youtube.com/watch?v=P2ouL9HZj7I